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29 lug

2018

ERNIE CERVICALI E TRIGGER POINTS, QUALI CORRELAZIONI?

La radicolopatia cervicale é una condizione clinica caratterizzata da compressione e infiammazione della radice del nervo spinale cervicale. Ha una frequenza relativamente alta negli adulti.(Borenstein DG, Wiesel SW et al., 2004,  Heckmann JG, Lang CJ et. al,1999) La compressione della radice cervicale può spesso essere la causa del dolore radicolare nelle regioni del collo, del braccio, segmento superiore della schiena e del torace. Il dolore è più comunemente riferito ad uno schema miotomico, sebbene i sintomi sensoriali (inclusi bruciore, formicolio o entrambi) seguano tipicamente una distribuzione dermatomale (Simons DG, Travell J, Simons LS,

1999). Non ci sono criteri universalmente accettati per la diagnosi di radicolopatia cervicale (Carette Sl, Fehlings MG, 2005) .  Nella maggior parte dei casi, la storia del paziente e l’esame fisico sono sufficienti per formulare la diagnosi (Wainner RS, Fritz JM et al., 2003). Il valore predittivo positivo elevato del test di Spurling può essere utilizzato per confermare la positività della risonanza magnetica (MRI) in pazienti con radicolopatia cervicale (Shah KC, Rajshekhar,2004). La sindrome da dolore miofasciale (MPS) è estremamente comune nella popolazione generale (Shootsky SA, Jaeger B et al., 1989). Le componenti principali comprendevano il Trigger Point, un punto specifico ed un’area di dolore riferito. La banda tesa nella quale era localizzato il Trigger Point miofasciale (MTrP) era costituita da muscoli accorciati. I Trigger Points MTrP descritti come “attivi” sono sempre dolorosi alla palpazione diretta e possono essere dolorosi anche in assenza di pressione applicata, ci sono più probabilità di suscitare un segno del salto quando adeguatamente stimolato. In confronto i Trigger Point latenti MTrP  sono dolorosi e provocano un pattern di dolore riferito solo quando viene applicata la pressione diretta (Sciotti VM, Mittak VL et al., 2001). I Trigger Points MTrP sono comunemente osservati nella regione cervicale, nella regione parascapolare e nella parte alta della schiena dei pazienti con patologia cervicale (Letchuman R, Gay RE, 2005). Il modello dei sintomi osservati potrebbe simulare la radicolopatia a diversi livelli, a seconda dei muscoli e della fascia interessata (Cannon DE, Dillingham TR et al., 2007). C’è una difficoltà nel distinguere tra dolore miofasciale e radicolopatia cervicale o altri disturbi neurologici e il grado con cui assomigliano a vicenda. I modelli di dolore riferito osservati nel dolore miofasciale possono essere molto simili ai modelli dermatomali delle radici del nervo spinale (Lauder TD

2004). È stato suggerito che il dolore miofasciale molto spesso è relazionato con la degenerazione del disco intervertebrale con compressione delle radici nervose a causa dello spazio intervertebrale ridotto e dello spasmo muscolare paraspinale risultante. Questo è descritto come una forma di neuropatia. Questa neuropatia quindi sensibilizza le strutture nella distribuzione delle radici nervose, causa spasmi muscolari distali e contribuisce ad altri cambiamenti degenerativi nei tendini e nei legamenti all’interno della sua distribuzione che vengono poi perpetuati dal continuo accorciamento muscolare (Huguenin LK 2004). È stato proposto che la disfunzione articolare cervicale potrebbe essere un fattore perpetuante  dei Trigger Point nei distretti muscolari innervati da quel segmento spinale. Inoltre la disfunzione articolare cervicale può aumentare la reattività dei motoneuroni adiacenti ai Trigger Points (Hsueh TC, Yu S, Kuan TS et al. 1998) Sembra che ci sia una notevole analogia neurofisiologica tra gli effetti del sistema nervoso prodotti da disfunzioni intervertebrali cervicali e Trigger Points MTrP. Alcuni studi hanno esaminato la prevalenza di Trigger Point MTrP nel dolore cervico meccanico (Ruiz-Saez M, Fernandez-de-las Penas C et al., 2007) e l’associazione tra il punto dolente e la radicolopatia cervicale,  e l’associazione tra Trigger Points attivi aMTrPs e lesioni del disco cervicale (Hsueh TC, Yu S, Kuan TS et al. 1998). L’obiettivo di questo studio è stato di determinare le differenze nella presenza di Trigger Points MTrP attivi nel trapezio superiore, multifidi, splenio del capo, elevatore della scapola, muscoli romboidi maggiori e minori tra soggetti con radicolopatia cervicale e soggeti sani. I muscoli sono stati identificati in base all’esperienza clinica e alla relazione segmentale con il livello cervicale. Inoltre, abbiamo esaminato le differenze tra i pazienti con o senza MTrP Trigger Points attivi con radicolopatia cervicale.

Questo è il primo studio con un gruppo di controllo che produce evidenze riguardo la frequenza dei trigger points attivi in pazienti con radicolopatia cervicale. La sindrome da dolore miofasciale con trigger point attivi è stata riscontrata nei seguenti muscoli: elevatore della scapola, splenio del capo, romboide maggiore e minore, trapezio superiore, multifidi.

La radicolopatia cervicale era associata ad un maggior numero di Trigger Points miofasciali attivi nei muscoli cervicali e superiori della schiena. La compressione della radice cervicale potrebbe essere la causa d’inizio o  il fattore mantenimento di Trigger Points attivi aMTrP. Pertanto, se un Trigger Point attivo aMTrP è presente nei muscoli cervicali e della parte superiore della schiena, la compressione della radice cervicale potrebbe essere considerata un fattore eziologico e verificata eseguendo un test di Spurling. Il trattamento dei Trigger Points attivi aMTrP aumenterebbe il successo del trattamento in pazienti con radicolopatia cervicale o il trattamento della radiculopatia cervicale potrebbe aumentare il successo del trattamento in pazienti con Trigger point attivi aMTrP.

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Dottore in Fisiokinesiterapia; Docente di Scienze Motorie. Autorizzaz. Studio Professionale di Fisioterapia Protocollo n.05 del 27/03/17, nulla osta ASL 0037405 del 03/03/17.